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La figura di Ludovico Corrao resta legata per sempre a Gibellina, la città della Valle del Belìce della cui esistenza l'Italia seppe una notte del gennaio 1968 e che già dopo qualche settimana divenne, suo malgrado, simbolo sempre di qualcos'altro: di una rinascita possibile della Sicilia più antica e arretrata; del non volersi arrendere all'emigrazione; di una ricostruzione che poteva essere la costruzione di un nuovo mondo, da affidare alle avanguardie internazionali di artisti e intellettuali, invece che a ignoti restauratori e tecnici; degli sprechi di una riedificazione infinita, conseguenza dell'atavica mala-gestione nazionale delle tragedie collettive. Ludovico Corrao è stato assassinato il 7 agosto del 2011 a Gibellina, all'età di 84 anni, nella sede della Fondazione Orestiadi, da Saiful Islam, un bengalese di 21 anni, suo dipendente. Questa intervista realizzata, poco tempo prima della morte di Corrao, da Renato Quaglia, curatore del progetto culturale del Riso Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia, è un omaggio alla sua figura e un modo per diffonderne il pensiero, la sensibilità artistico-culturale e l'originale punto di vista.